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L'amico ritrovato

Ho esitato un po' prima di scrivere che “avrei dato volentieri la vita per un amico”, ma  anche ora, a trent'anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un esagerazione e  che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia. 
F. U.  

L'amico ritrovato è una storia di amicizia al tempo dell'Olocausto.E' importante  parlare di amicizia in un tempo in cui i rapporti tra le persone stanno radicalmente  cambiando. La possibilità di moltiplicare le relazioni, di accorciare le distanze, di  far arrivare la propria voce in un istante all'altro capo del mondo si scontra con il  rischio di un progressivo svuotamento del legame diretto con una singola persona.  
Le sfide del contemporaneo, però, riguardano le nuove generazioni, il compito di  un educatore è fornire ai ragazzi gli strumenti per affrontarle, raccontando da dove  veniamo e lasciando loro il compito di decidere dove saremo. Per questo abbiamo  deciso di raccontare un'amicizia romantica, così lontana nei tempi e nei modi del  suo svolgersi: perché l'esperienza teatrale possa essere per i ragazzi come uno  specchio deformante, in cui, dietro le differenze, ci si possa riconoscere.  
Le tematiche dell'ascesa del nazismo e del genocidio degli ebrei sono l'altro  protagonista della novella di Uhlman. Rispetto ad altre testimonianze i toni sono  tenui, l'orrore dello sterminio si avverte in lontananza ma non è mai descritto in  tutta la sua cruenza. Eppure, tra le righe, si avverte tutta la disperazione dei  sopravvissuti, come se il pudore e lo sforzo di rimozione ci rendessero ancora più  vicini al protagonista. In Uhlman abbiamo trovato un modo poetico e umano di  raccontare una tragedia immensa.

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di e con Emilio Barone
regia Emilio Barone e Massimo Ferrari
 
realizzato con il sostegno del
 Rialto Sant'Ambrogio
ispirato allomonima novella di 
 Fred Uhlman

Scheda Artistica
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