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Gli spettacoli di Sciapitò - seconda edizione

Il Circo del Teatro

Per info e  prenotazioni

Programma

programma sciapitò 2023
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Programma nel dettaglio

25 ottobre ore 20.30

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Tony Clifton Circus

ME DA IGUAL

di e con

Nicola Danesi De Luca

Iacopo Fulgi

Enzo Palazzoni

Uno spettacolo a metà strada tra l'Alzheimer e l'eiaculazione precoce.

Tre ‘adolescenti cinquantenni', chiusi nella loro cameretta, intenti nello sfogare la loro spensierata frustrazione leggendo, interpretando e commentando con musica, parole ed azioni, poesie e scritti incontrati sul loro cammino.

Con la solita patetica speranza che la dittatura del nulla quotidiano possa essere incrinata almeno per un po’.

26 ottobre ore 20.30

Rumore di Fondo

Teatro Segreto

RUMORE DI FONDO

con Gea Martire e Antonella Ippolito

musiche composte ed eseguite dal vivo da Ivo Parlati 

drammaturgia Benedetta Palmieri

regia Nadia Baldi

Rumore di Fondo nasce da un’ispirazione che ruota intorno alla vita di Carmine Ammirati, un ragazzo orfano di femminicidio, e dall’incontro artistico tra le visioni musicali di Ivo Parlati e il mondo creativo di Nadia Baldi. Un concerto elogio alla speranza, un racconto di orfani speciali, ORFANI DI FEMMINICIDIO. Bambini deprivati dell’amore primordiale. La musica è pensata come un racconto evocativo di risonanze emotive che attraversano il “non-me”, una realtà non reale che cammina verso quel flebile confine chiamato speranza. La speranza, quella spinta vitale tipica dei bambini che, scacciando quel drammatico “rumore di fondo”, sfocia in un antidoto vivace di dolce rinascita. Questa è la storia di una madre, una donna uccisa dopo ventitre denunce. Questo non può chiamarsi femminicidio questo può chiamarsi omicidio di Stato.

27 ottobre ore 20.30

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Lucia Raffaella Mariani

FREEVOLA confessione sull'insostenibile bisogno di ammirazione

di e con Lucia Raffaella Mariani

consulenza alla regia e alla drammaturgia Lorenzo Maragoni

consulente al movimento scenico Erica Nava

una produzione Trento Spettacoli

con il sostegno di Potenziali Evocati Multimediali

Spettacolo finalista Milano Fringe Festival 2023

Semifinalista premio Scenario 2023

Essere donna è come essere due dentro un corpo. Quella che esiste e quella che si guarda esistere, la sorvegliante e la sorvegliata, il soggetto e l’oggetto di me stessa, non solo degli altri, di me stessa. La voce della sorvegliante sussurra: "Devi piacere a tutti, soprattutto ai maschi etero e coi soldi. Devi essere ammirata, piacevole, piacente. Devi piacere! Stai attenta che ti sorveglio, perché se piacerai agli altri sarai felice. Sii bella, sii simpatica, sii brillante, occupa poco spazio, sorridi, profumati, dalla, o almeno falla annusare, conquista, non ti stancare, conquista! Vedrai che ti ameranno!". E la sorvegliata non sa se è d'accordo. Sente, come tutti, che vuole essere felice, e amata. 
Come si gestisce questo conflitto tra lo sguardo del mondo sul proprio corpo e le bambine che siamo dentro? Tra noi stesse che ci sorvegliamo e le bambine che siamo dentro? È attraverso l'ammirazione che si ottiene l'amore? 
Il corpo agisce poi nel mondo il risultato di un conflitto interno costante, e normalizzato dunque: invisibile. È per questo che sembro, e sembriamo - noi ragazze di vent'anni e non solo - Frivole. Questo spettacolo è un urlo generazione per chi vuole essere Freevola. 

 

PER FAMIGLIE

28 ottobre ore 15

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Teatro Macondo

IL GIOCO DEI MITI

di e con Alessandra Chieli e Francesco Petti

tratto da "Miti Romani" ed. laNuovaFrontiera raccontati da Carola Susani e illustrati da Rita Petruccioli

realizzato con il sostegno del Rialto S'Antambrogio

regia di Alessandra Chieli e Francesco Petti

Gli antichi romani sono un po’ i nostri nonni. E come tutti i nonni, amano raccontare favole ai loro nipotini. O raccontare di se stessi, di quando erano bambini, e poi giovani, di quanto erano belli quei tempi. Magari ricamandoci un po’ su. Tutti noi ci siamo cresciuti, con quelle favole, con le leggende della Roma antica. E, anche se le abbiamo accantonate in un angolo della nostra memoria, a volte può bastare l’eco di un nome perché tutto quel mondo ci torni alla mente.

Si racconta, in questo spettacolo. Si racconta un po’ come si faceva un tempo, tutti in cerchio intorno al cantastorie. Ed ecco allora intrecciarsi le incredibili storie di Giano, di Romolo e Remo, di Muzio Scevola e delle Sabine. 

28 ottobre ore 20.30

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Francesca Sarteanesi

SERGIO

di e con Francesca Sarteanesi

collaborazione drammaturgica Tommaso Chieli costumi Rebecca Ihle

produzione Kronoteatro, Scarti Centro di Produzione Teatrale d'Innovazione

con il sostegno di Armunia residenze artistiche e Festival Inequilibrio

Francesca Sarteanesi finalista Premi Ubu 2021 - Miglior attrice

Quando s’andava a mangiare il pesce, Sergio. Alla tu mamma gli garbava tanto andà a mangià il pesce là, come ci si chiamava? Come era il ristorante? Come si mangiava. Te hai sempre scelto tutto giusto te. Tutto. Hai sempre avuto dei gusti, sempre avuto gusto anche nel mangiare, sempre le scelte giuste. Tutti prende-vano il branzino, te lo ricordi? Noi si prendeva le triglie

Sergio è un frammento minuscolo di una vita qualsiasi. Un monologo moderatamente brillante con qualche piccola impurità tendente all’opaco. È una voce sola in una scena vuota, un dialogo intimo e affettivo tra un colloquio interiore e... “Scusami tanto Sergio, ma il sagittario non è mai contento. Se hai sposato un sagittario non è certo colpa tua”.

 

PER FAMIGLIE

29 ottobre ore 11.30 e ore 15

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Illoco Teatro

ALBERI MIEI

con Dario Carbone, Valeria D’Angelo

testo e pupazzi di Annarita Colucci e Valeria D’Angelo

consulenza pupazzi Burattini Aldrighi

scene Illoco Teatro

una produzione Illoco Teatro

regia Annarita Colucci

Liberamente tratto dal racconto di Jean Giono "L’uomo che piantava gli alberi". Il protagonista, Louis Clément, ci appare mentre sta progettando un nuovo parco per la sua città. E’ in compagnia del suo cane ZuZu a cui vuole molto bene; “è difficile voler bene ad un cane, come ad una pianta” ci dice Louis; “non c’è un premio, tranne il fatto di essere felici”. Se già è difficile voler bene ad un animale, figurarsi ad una pianta. Da questa premessa parte il racconto di Louis che ci narra il suo incontro con un uomo speciale che per tutta la sua vita non ha fatto altro che piantare alberi. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest’uomo aveva compiuto una grande azione, un’impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future.

Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta «come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione».

29 ottobre ore 20.30

da un'idea di Dario Aggioli

BANDO INGIUSTO

con 5 compagnie che dovranno essere ancora scelte

(il 21 pubblicheremo anche qui i progetti selezionati)

La giustizia non esiste, lo si avverte nei momenti salienti e importanti della vita, come nei piccoli avvenimenti.

Essere giusti tra l’altro, in questo paese non è più un valore e non va nemmeno più di moda. Perciò perché fare un bando che si basi su una scelta corretta e giusta?

30 ottobre ore 20.30

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Rampa Prenestina - SpintimeLabs

ROMNIA

Drammaturgia collettiva 

Adattamento e regia Nino Racco

Ideazione e Aiuto Regia Sebastiano Spinella

Direzione musicale Sebastiano Spinella, Roxana Ene

Tre generazioni di donne rom e non rom che riflettono sull’evoluzione verso il futuro di usi, costumi, tradizioni e ruoli dell’universo femminile. È un giorno di festa nella Comunità Rom, si festeggia Santa Sarah, ma è una festa particolare e tutti all’interno della piccola comunità (rappresentata in scena da cinque attori, tre donne e due maschi) sono intenti a vestire la statua della Santa. La santa diventa il centro delle discussioni tra i personaggi e il punto di partenza delle storie individuali dei personaggi, espresse attraverso la narrazione e il canto. Un giovane racconta l’incontro e la storia d’amore del padre e della madre, la madre racconta la storia della donna rom che vendeva fiori in piazza, una donna anziana canta e dedica una ninna nanna alla Santa, racconta le memorie del passato e prega per la sua giovane e indomabile nipote che fa discorsi ribelli mettendo in discussione “Ruoli e Identità” all’interno della Comunità. Rivendicazione di un’identità individuale, libera, indipendente. Da una storia all’altra, tra il comico e il tragico, il mito della Santa si trasforma per diventare uno specchio dei sogni e delle aspettative delle tre donne intorno al ruolo femminile. Il sacro diventa simbolo e consapevolezza di liberazione da modelli e schemi sociali. Una volta completata la vestizione, sarà una figura della Santa completamente trasformata a essere portata in corteo, passando tra il pubblico, invitandolo a partecipare al finale, in un rito celebrativo e propiziatorio che è una preghiera di libertà: “Non l’osservanza, non l’obbedienza, ma la mia sete di conoscenza”

31 ottobre ore 20.30

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Rossella Pugliese

RUSINA

di e con Rossella Pugliese

Direttore di scena Errico Quagliozzi

Disegno luci Nadia Baldi

Scenografia Santo Pugliese e Rossella Pugliese

Regia Rossella Pugliese

Produzione Deneb ets

Rusina è un monologo tragicomico. Tutto passa attraverso lo sguardo ed il racconto di una donna forte alle prese con l'educazione e la crescita della nipote, fra le due è evidente un gap generazionale che le darà filo da torcere. Rusina lotta contro le idee di una modernità incombente, a cui, nonostante tutto si adatta, lei che ha superato la morte di una figlia adulta, il dolore di un figlio nato morto e un matrimonio forse infelice.

Rusina è una drammaturgia originale di Rossella Pugliese, che rielabora per la scena una vicenda autobiografica. Una commedia amara. Una voce monologante introduce la vicenda: nel 2013, a 83 anni, moriva Rusina. Lo spettacolo, (recitato completamente in dialetto calabrese) è l’occasione per una nonna e sua nipote di scambiarsi di ruolo.

1 novembre  ore 20.30

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Compagnia Berardi / Casolari

IO PROVO A VOLARE

omaggio a Domenico Modugno

testo e regia di

Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari

con Gianfranco Berardi

musiche dal vivo Francesco Rina e Bruno Galeone

Costumi Pasqualina Ignomeriello

Con il sostegno di

Festival Internazionale Castel dei Mondi

Premio Ubu 2018 - Miglior Attore per "Amleto takeaway"

 

 “Io provo a volare” è una drammaturgia originale, che a partire da cenni biografici di Gianfranco

Berardi racconta la vita di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia pronti, sull’onda del mito, ad

affrontare ogni peripezia per realizzare il sogno di diventare artisti. Ed è proprio attraverso la

descrizione delle aspettative, delle delusioni, degli sforzi e degli inganni subiti da truffaldini incontri

che si articola il viaggio fra comici episodi della realtà provinciale e alienanti esperienze

metropolitane.

2 novembre ore 20.30

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Compagnia Timpano/Frosini

ECCE ROBOT! 

Cronaca di un'invasione

di e con Daniele Timpano

ispirato liberamente all'opera di Go Nagai

musiche originali Michela Gentile e Natale Romolo

montaggio audio, editing e missaggio

Lorenzo Letizia e Marzio Venuti Mazzi

disegno luce e voce narrante Marco Fumarola

aiuto regia Valentina Cannizzaro

produzione Gli Scarti - Kataklisma

in collaborazione con

Armunia Festival - Consorzio Ubusettete

Ero bambino, tra gli anni ’70 e gli anni ’80, quando arrivarono in Italia i primi cartoni animati giapponesi. Era l’Italia delle stragi, del rapimento di Aldo Moro, delle Brigate Rosse e dell’ascesa di Silvio Berlusconi e delle sue televisioni, ma questo io non lo sapevo ancora. Ignaro di trovarmi nel bel mezzo degli anni di piombo, vivevo l’infanzia tra robot d’acciaio.
Uno spettacolo su Mazinga Z e la “Goldrake generation”Rusina è una drammaturgia originale di Rossella Pugliese, che rielabora per la scena una vicenda autobiografica. Una commedia amara. Una voce monologante introduce la vicenda: nel 2013, a 83 anni, moriva Rusina. Lo spettacolo, (recitato completamente in dialetto calabrese) è l’occasione per una nonna e sua nipote di scambiarsi di ruolo.

3 novembre  ore 20.30

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Andrea Cosentino feat. Lorenzo Lemme

KOTEKINO RIFF

di e con Andrea Cosentino

musiche dal vivo Lorenzo Lemme

supervisione dinamico

Andrea Virgilio Franceschi 

assistente Dina Giuseppetti

produzione Aldes

in collaborazione con Capotrave/Kilowatt festival 

 

PER FAMIGLIE

Ho provato, ho fallito. Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio
(S. Beckett)​

Sempre più penso al mio sviluppo artistico non come ad una serie di spettacoli più o meno riusciti, ma come alla costruzione della mia identità, attoriale e autoriale assieme. Un po’ comico dell’arte, che si porta dietro le sue maschere e i suoi lazzi migliori, un po’ jazzista che lavora a trovare il suo suono e il suo stile. Riconoscibile e inimitabile.

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4 novembre  ore 15

Divisoperzero / Florian Metateatro

OFFICINA PROMETEO

di e con Francesco Picciotti
marionette di Francesco Picciotti
scenografia di Miriam Di Domenico e Francesco Picciotti
con l’aiuto di Flavia Valoppi e Francesca Villa

Questa è la storia di come furono inventati tutti gli animali, compresa quella strana bestia senza corna o zanne capace di creare cose mirabolanti come enormi città pullulanti di vita e monumenti da lasciare a bocca aperta: gli umani. Il mito di Prometeo parla della natura stessa dell’essere umano, di cosa lo rende quello che è: un animale unico nel suo genere, capace di ragionamenti profondi, contorti, come quello che lo porta a chiedersi: “Chi sono?”

4 novembre  ore 20.30

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Teatro Forsennato

LE FIGURINE MANCANTI DEL 1978

ideato e diretto da Dario Aggioli

con Dario Aggioli e Daniele Giuliani

disegno luci Dario Aggioli

consulenza Isabel Cortes Nolten

organizzazione Carla Damen Diana Cagnizi

foto di scena Jacopo Quaranta

aiuto-regia Elisa Carucci Diana Cagnizi

 

PER FAMIGLIE

Due figure raccontano due eventi all’apparenza molto distanti: un bambino racconta i mondiali che si svolgono in Argentina, a lui interessa solo il gioco del calcio e non vede quello che c’è intorno, vuole rimanere bambino e da tale si comporta: come tutto il resto del mondo pensa solo alle partite e al momento in cui la coppa sarà levata al cielo. Un altro bambino racconta il dramma della dittatura e dei desaparecidos. Lui vede quello che c’è intorno e per questo non vuole più giocare. Come si può giocare per una nazione sconvolta dalla dittatura e desiderare di alzare la Coppa del Mondo nel proprio paese?

Argentina ’78. Molte figurine ce l’ho, alcune son doppioni, altre desaparecidos.

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5 novembre  ore 11.30 e ore 15.00

Brum Brum Grimm

LO STANO CASO DEI TRE PORCELLINI

di e con  Simona Oppedisano Francesco Picciotti

marionette di Francesco Picciotti

Il Detective privato Walter Appesca risolve i problemi delle fiabe: quando Hansel e Gretel si perdono nel bosco lui sa ritrovarli, quando Pinocchio e Geppetto sono nella pancia della Balena, lui sa come farli uscire, quando Raperonzolo è imprigionata nella torre, lui sa quale acconciatura di capelli consigliarle.
Un giorno giunge nel suo ufficio una richiesta d'aiuto dai Tre Porcellini; il piccolo e il medio sono riusciti a salvarsi e si sono rifugiati nella casa di mattoni del più grande. Solo che il Lupo è sempre in agguato e di certo troverà un modo per entrare e mangiarseli tutti e tre.
Il Detective Walter Appesca deve per forza intervenire il prima possibile, altrimenti i tre fratellini diventeranno un pasto per l'affamato lupaccio e addio Fiaba

5 novembre  ore 20.30

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Teatro Rebis

SCARABOCCHI

tratto dai fumetti di maicol&mirco

con

Meri Bracalente Sergio Licatalosi Fernando Micucci

scenografie Cifone

musiche Maestro MAT64

progetto grafico Roberto Montani (CH RO MO)

scrittura scenica e regia Andrea Fazzini

Scarabocchi in teatro, nasce dalla collaborazione del Teatro Rebis con maicol&mirco, ed è la

metamorfosi scenica dei loro brutali e innocenti fumetti, dove i corpi sono incastonati in scomode

reticenze, dove gesto e parola, ridotti all'essenziale, tentano di abbozzare l'immagine 'purificata' di

un'umanità risibile e sconcia. La trasposizione teatrale di Rebis non intende solo riportare in scena gli

skaches dei fumetti di maicol&mirco, ma entrare nei silenzi che dividono i personaggi, nell’intimità

scabrosa che evocano, nell’azzeramento del discorso che con ferocia denunciano.

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